domenica 14 maggio 2017

Bücher: Fai bei sogni

"L'intuizione ci rivela di continuo chi siamo. Ma restiamo insensibili alla voce degli dei, coprendola con il ticchettio dei pensieri e il frastuono delle emozioni. Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere. Completamente vivi."
Massimo Gramellini, Fai bei sogni


Al termine della lettura di Fai bei sogni, sono stati sostanzialmente due i miei pareri su questo romanzo del giornalista torinese Massimo Gramellini. Una storia che è un regalo, una storia che è una lezione di vita.
È un regalo perché è una storia sua, difficile, vissuta in prima persona, È l'aprire il cassetto dei ricordi sulla cruda realtà vissuta da un bambino rimasto che permane tale anche in età adulta, che cerca il più sincero affetto nonostante il cuore abbia ricevuto più delusioni che soddisfazioni. È un viaggio interiore così profondo che sembra quasi una violazione della privacy, qualcosa che mi ha portato a chiedermi se quella persona che vedevo ogni domenica sera a Che tempo che fa è la medesima che si è raccontata con tale franchezza in Fai bei sogni. Questo punto di vista, che è cresciuto progressivamente nel corso del libro, mi fa comprendere maggiormente che talvolta si crede di conoscere le persone, ma dietro il sarcasmo, spesso si nasconde qualcosa che l'anima tende a rinchiudere nelle segrete più inaccessibili. In fondo, non può che essere così: la malattia di una persona cara, come nella vicenda narrata in Fai bei sogni, lascia tracce indelebili, soprattutto in tenerà età. Con lo scorrere degli anni, però, i ricordi e le emozioni possono tornare prepotentemente in superficie e influenzare il proprio relazionarsi con la vita, con la propria famiglia e con il prossimo.
La lezione di vita che implicitamente ci viene trasmessa da questo libro è molto semplice. Senza rimanere aggrappati al passato, bensì accettando i fatti nella loro verità, e dunque il dolore che ne scaturisce, possiamo davvero essere liberi e vivi. Le avversità rimangono avversità, e non si può stravolgere il corso di una vita tornando indietro. Ma anche una sventura ci può donare qualcosa, imparando a convivere con gli ostacoli che ogni giorno la vita ci pone di fronte, senza lasciarsi soccombere da essi.
Il racconto dell'infanzia di Gramellini - uno splendido racconto: mica facile mettere per iscritto con tale poesia i pensieri sfocati di un bambino di quarant'anni fa - è stato per me uno spunto per un paio di ulteriori riflessioni. Il legame genitoriale può avere radici profonde anche se in apparenza è il contrario: recidere queste radici ha un impatto che può influenzare non solo il bambino ma ma può riflettersi nella vita adulta. E i genitori... nel bene o nel male, sono sempre pronti a donare tanto ai propri figli. Commettendo errori, a volta, ma sempre in buona fede, con tanto amore.
Leggetelo, questo libro. Vi spalancherà l'anima.
Bis bald!
Stefano

Giudizio: 10/10 

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