giovedì 13 aprile 2017

Bücher: Il fantasma dell'Opéra

"Povero, infelice Erik! Bisogna compatirlo? Bisogna maledirlo? Non chiedeva che di essere uno qualsiasi, come tutti gli altri! Ma era troppo brutto! E dovette nascondere il suo genio o usarlo per fare il male, mentre se avesse avuto una faccia normale, sarebbe stato un uomo dei più nobili! Aveva un cuore che avrebbe potuto contenere tutto il mondo e dovette infine contentarsi di una cantina. Decisamente bisogna compatire il fantasma dell'Opéra."
Gaston Leroux, Il fantasma dell'Opéra


Quella del fantasma dell'Opéra è una leggenda che il teatro e il cinema hanno alimentato nel corso dei decenni. Una leggenda della quale conoscevo poco o nulla, perché non sono un appassionato di teatro e neanche di musical, il genere che meglio si presta all'adattamento cinematografico del più popolare romanzo di Gaston Leroux, datato ormai 1910. Quando due anni fa visitammo l'Opéra Garnier di Parigi (vedi post), era inevitabile scontrarsi con questa figura quasi mitologica. Ma solo la lettura del romanzo che celebra questa figura poteva chiarire le idee su questo personaggio.
La domanda che mi sono posto, soprattutto all'inizio del romanzo, è: ma chi è il fantasma dell'Opéra? E di conseguenza, è veramente un fantasma, visto il piglio quasi giornalistico (Gaston Leroux nasce giornalista per diventare in seguito romanziere) con il quale viene narrata la storia?
Il fantasma dell'Opéra ha un nome, Erik, e si, è un uomo vero e proprio, in carne ed ossa. Erik è un atipico "mostro" alla ricerca di quel briciolo di amore in un mondo dove si è sempre sentito fuori luogo, per il suo aspetto estetico lontano da qualsiasi canone di bellezza e al contempo per il suo inarrivabile genio, musicale, ingegneristico, e in parte anche filosofico. S'innamora della leggiadra Christine Daaé, una cantante dell'Opéra. il suo sentimento non viene però ricambiato come Erik desidererebbe, in quanto il cuore di Christine è solo per Raoul de Chagny, un giovane visconte anch'esso perdutamente innamorato della cantante.
Sebbene la trama inizi in sordina per accelerare vigorosamente nell'ultima parte (quando entra in scena la figura del Persiano), non si può non apprezzare quest'opera, un classico della letteratura: per la descrizione minuziosa del Teatro dell'Opéra, dell'ambiente teatrale e della società parigina che vi ruota attorno, per lo stile di Leroux che miscela con sapienza il suo tratto giornalistico a sfumature più thriller, quasi horror - stile che, tra l'altro, appare molto moderno nonostante l'epoca in cui uscì Il fantasma dell'Opéra.
Per i sentimenti contrastanti che si provano durante la lettura. Perché se da un lato mi sono trovato a tifare per un happy ending tra Christine e Raoul, dall'altro non si può non voler bene ad Erik, un genio che il pregiudizio della società ha emarginato e che lotta per essere amato nonostante la sua bruttezza.
Bis bald!
Stefano

Giudizio: 8/10 

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