mercoledì 8 giugno 2016

The crocodile! The crocodile!

Di momenti elettrizzanti in questi giorni di Africa ne abbiamo vissuti parecchi. Elefanti che corrono all'impazzata, la natura più selvaggia, albe e tramonti impensabili, panorami marini incancellabili. Ma quello che sto per raccontare è insuperabile, il numero uno in assoluto - a meno che le ultime ore di domani regalino ancora qualche sorpresa last minute.
Crociera sullo Zambesi, una gita tranquilla, per potere ammirare un bel tramonto sul fiume e un po' di natura. Natura che qui cresce rigogliosa, grazie all'immensa portata dello Zambesi, a dispetto del resto dell'area dove vige una siccità totale. Gli ippopotami sbadigliano nell'acqua, le giraffe brucano felici e il regno degli uccelli è florido nella folta vegetazione.
Poi, all'improvviso, uno spettacolo assurdo. Il coccodrillo! Animale non difficile da trovare in riva al fiume, in Africa. E sta cacciando! Ha chiaramente tra le fauci una preda. Ma quella non è una preda qualsiasi. È un cucciolo di coccodrillo, o un esemplare più giovane. Qualcuno dell'equipaggio della barca dice di non aver mai visto qualcosa di simile. I presenti miscelano il silenzio per lo stupore alle urla per l'incredibile attimo. È la realtà della natura, violenta, crudele. Difficile rendersene conto se non si è in Africa.

Secondi da brivido

Giulia obietta, un po' scioccata, che sia un episodio "contro natura", un padre o una madre non uccidono i loro figli. Ma in fondo all'uomo succede anche questo, e quanti uomini uccidono altri uomini, ogni giorno?
No, ciò che abbiamo visto succede davvero in natura. Perché l'abbiamo visto con i nostri occhi. Ma soprattutto perché il coccodrillo è soggetto a fenomeni di cannibalismo. Il coccodrillo caccia spesso in branco ma non disdegna la solitudine. In questo caso diventa assai territoriale e fa di tutto per difendere le sue zone di caccia, anche uccidere i suoi simili.
Noi l'abbiamo visto.

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